La Cronologia

  • 1265-1266: nasce nella cittadina di Duns, in Scozia.
  • 17 marzo 1291: viene ordinato sacerdote presso Northampton, in Inghilterra.
  • 1300-1301: ad Oxford prende parte ad una disputa teologica di Filippo di Bridlington.
  • 26 luglio 1300: è presentato al vescovo di Lincoln, insieme ad altri 20 candidati, per ricevere la facoltà di ascoltare le confessioni nella chiesa francescana di Oxford.
  • 1302-03: è a Parigi per tenere delle lezioni sul Libro delle Sentenze di Pietro Lombardo.
  • Giugno 1303: viene espulso dalla Francia assieme ad altri 80 frati per essersi schierato dalla parte del Papa nella disputa con il re di Francia, Filippo il Bello.
  • Aprile 1304: ritorna a Parigi dove riprende le lezioni.
  • 1305-1306: è Maestro reggente per la cattedra di teologia dei Francescani a Parigi.
  • 1307: è Lettore nello studio francescano di Colonia.
  • 8 novembre 1308: muore a Colonia.
  • 20 marzo 1993: papa Giovanni Paolo II ne conferma solennemente il culto e stabilisce il giorno 8 novembre memoria liturgica del beato Giovanni Duns Scoto.

Le origini

L’individuazione del preciso luogo di nascita di Giovanni Duns Scoto è stato per lungo tempo oggetto di vivaci discussioni che, attraverso un intenso lavoro di ricerca, sono finalmente giunte ad una conclusione definitiva.
Nel medioevo era di uso comune unire al nome proprio quello della patria o della città natale. Le testimonianze a tale riguardo sono numerosissime. Da ciò si deduce che la patria di Giovanni Duns Scoto era la Scozia, mentre “Duns” è il patronimico, che potrebbe indicare anche il luogo esatto della nascita, Duns appunto, un villaggio sulla costa orientale della Scozia, a sud di Edimburgo.

Per quanto riguarda la sua data di nascita, non abbiamo nessun documento che la certifichi. E’ però possibile dedurla dalla sua data di ordinazione sacerdotale, contenuta in uno dei pochi documenti giunti fino a noi. Sapendo che Giovanni Duns Scoto fu ordinato sacerdote il 17 marzo 1291, si può ragionevolmente presumere che sia stato ordinato intorno ai venticinque anni, perché tanti erano gli anni normalmente richiesti per essere ordinati sacerdoti. Si può così stabilire un anno di nascita a cavallo tra il 1265 e il 1266.
Non sappiamo nulla di quando entrò nell’Ordine dei Frati Minori, ma secondo l’usanza del tempo ciò avveniva intorno ai 13-14 anni. Sappiamo, invece, con certezza che il 17 marzo 1291 fu ordinato sacerdote a Northampton da Olivier Sutton, vescovo di Lincoln. La cerimonia dell’ordinazione ebbe luogo nel priorato di S. Andrea dell’Ordine di Cluny, come attestato nel «Registro» dello stesso Olivier Sutton, attualmente conservato nell’Alnwick Tower a Lincoln.
Con riferimento all’attività sacerdotale di Giovanni Duns Scoto, va segnalato anche il documento che contiene la richiesta della licenza di udire le confessioni, chiesta per lui dal Vicario generale dei Frati della Scozia al vescovo di Lincoln il 26 luglio 1300. Si tratta di un documento di notevole importanza che attesta le qualità sacerdotali del giovane Scoto. Una tale licenza, infatti, doveva essere richiesta a seguito della bolla pontificia Super cathedram di Bonifacio VIII, con cui si revocavano tutti i privilegi concessi e si davano norme precise circa la “elezione” di coloro che venivano presentati per essere ammessi ad udire le confessioni.

Studi a Oxford

Possiamo ipotizzare che la formazione del giovane scolastico scozzese si sia svolta in Inghilterra, ad Oxford, dove i Francescani avevano uno dei loro maggiori centri di studio e dove Scoto commenterà per la prima volta le Sentenze di Pietro Lombardo.
Ad Oxford chi apparteneva ad un Ordine religioso, per poter pubblicamente commentare le Sentenze del Lombardo, doveva aver prima completato il curriculum degli studi filosofici (la facoltà delle “arti” era considerata propedeutica allo studio delle discipline superiori – teologia, diritto e medicina – e prevedeva soprattutto lo studio dei testi di Aristotele, Boezio e Porfirio), cui seguivano anni di studio specificatamente dedicati alla teologia.
È probabile, quindi, che Scoto abbia iniziato il suo iter di studi teologici intorno al 1288 e che, dopo la metà degli anni ’90, abbia iniziato la sua quadriennale carriera come baccalaureus: il primo anno era dedicato alla preparazione delle lezioni sulle Sentenze, si diventava quindi baccalaureus sententiarius e, l’anno successivo, baccalaureus biblicus, tenendo lezioni sui testi biblici, per finire come baccalaureus formatus, cioè affiancando il Magister nelle dispute pubbliche.
E’ una nota contenuta nel manoscritto Q 99 della Biblioteca della Cattedrale di Worcester, che ci conferma che Scoto intervenne in una di queste dispute, tenuta ad Oxford alla fine del mese di luglio del 1300 dal Maestro Filippo di Bridlington. In quell’anno Scoto doveva, perciò, essere al termine del suo percorso di studio e, ricoprendo l’ufficio di baccalaureus formatus, aver iniziato il suo insegnamento teologico commentando le Sentenze di Pietro Lombardo, testo base dell’insegnamento teologico dell’epoca. È a questi anni che si fa perciò risalire la stesura di Lectura I-II, cioè gli “appunti” delle sue lezioni sui primi due libri delle Sentenze.
Probabilmente per le sue brillanti doti speculative l’anno successivo Scoto fu trasferito da Oxford a Parigi con la prospettiva di fargli occupare la più prestigiosa delle Cattedre di Teologia dei Francescani. Sulla sua presenza nella più rinomata Università del tempo abbiamo la preziosa testimonianza del manoscritto 69, ancora della Biblioteca della Cattedrale di Worcester, scritto pochi anni dopo la morte di Scoto, in cui il copista al termine del Commento al Primo libro alle Sentenze, annota: “Terminano le questioni sul Primo libro delle Sentenze, tenute da Giovanni Duns Scoto dell’Ordine dei Frati Minori a Parigi nell’anno del Signore 1302 e all’inizio del 1303”.

Duns Scoto tra Alessandro di Hales e Bonaventura (Chiesa dei Francescani – Bolzano)

Studi e insegnamento a Parigi

La permanenza di Scoto a Parigi fu però di breve durata. Nel 1303, infatti, si consumava il conflitto tra papa Bonifacio VIII e Filippo il Bello. Sappiamo che un gran numero di teologi dell’Univeristà prese le parti del re e nel 1920 p. Ephrem Longpré ebbe la fortuna di ritrovare nell’Archivio Nazionale di Parigi la lista di 87 frati minori che rimasero fedeli al papa. Tra questi compare anche il nome di Fr. Johannes Scotus. Il 25 giugno dell’anno 1303, il re ordinò che i teologi dissenzienti dalla sua linea politica fossero espulsi dal regno entro tre giorni, mentre il papa sospese all’Università la facoltà di conferire titoli accademici. La vita universitaria parigina ne risultò paralizzata e Scoto fu costretto a lasciare Parigi.
Non si conosce dove Scoto abbia trascorso questo periodo di “esilio”. Nella più normale delle ipotesi potrebbe essere tornato ad Oxford, ma c’è chi avanza l’ipotesi che si sia recato presso lo Studio generale dei Francescani a Bologna o che abbia trascorso questo tempo in quello di Cambridge. Sulla presenza di Scoto a Cambridge, d’altra parte, vi sono alcune importanti testimonianze come quella del colophon del manoscritto 66 del Merton College di Oxford in cui il copista, al termine del Commento al IV libro delle Sentenze, annota: “Questo è dall’Ordinatio del venerabile frate Giovanni Duns, dell’Ordine dei Frati Minori, che fiorì a Cambridge, Oxford e Parigi e che morì a Colonia”. Un’altra testimonianza ci viene dallo stesso Scoto che, nella quarta questione della prima distinzione del suo Commento al primo libro delle Sentenze, sembra far esplicitamente riferimento ad una sua precedente “questione cantabrigiense”.
La lontananza da Parigi, in ogni caso durò poco. Restituita nel 1304 da papa Benedetto XI la facoltà all’Università di Parigi di conferire i gradi accademici, abbiamo una lettera del 18 novembre di quello stesso anno in cui il Ministro generale, Gonsalvo di Spagna, invia nuovamente a Parigi Giovanni Duns Scoto. In questa lettera, indirizzata al superiore dei Francescani di Parigi, Gonsalvo scrive: “raccomando alla tua carità il nostro carissimo fratello […] Giovanni Scoto di cui la vita degna di lodi, l’eccellente scienza, il sottilissimo ingegno ed altre notevoli qualità mi sono ben conosciute, sia per la lunga comunanza di vita con lui, sia per la sua fama, che è ormai ovunque conosciuta”.
L’anno successivo Scoto divenne finalmente Maestro reggente della Cattedra di Teologia dei francescani a Parigi, ma la sua reggenza fu di breve durata. Negli atti di un Capitolo provinciale del 1308 lo troviamo, infatti, menzionato come “Fr. Giovanni, lettore di Colonia”. I motivi di tale trasferimento ci restano ignoti.

Morte a Colonia

Scoto ha così trascorso l’ultimo periodo della vita nel convento francescano di Colonia, sede di uno Studium generale dell’Ordine, come è attestato da tutti gli storici, oltre che dall’iscrizione posta sulla sua tomba e dall’antico necrologio del convento.
Anche sull’ultima infermità, che avrebbe colpito Duns Scoto nell’esercizio del suo magistero a Colonia, o sulle circostanze prossime che lo condussero precocemente alla tomba, non ci sono pervenute notizie coeve e autentiche. Sono state fatte soltanto congetture più o meno fondate. Di certo e indiscutibile si sa solo questo: Scoto morì a Colonia nel convento francescano, ove insegnava teologia, in giorno di venerdì, l’8 novembre del 1308, ottava di tutti i santi; alle sue spoglie fu data sepoltura nell’annessa chiesa conventuale, la Minoritenkirche.
La prima attestazione della morte di Giovanni Duns Scoto proviene dalla fonte più diretta e autentica: il Necrologium dell’antico convento. Il documento, che era custodito nell’Archivio conventuale, è purtroppo andato perduto a seguito delle spogliazioni e manomissioni del convento, ma il padre Matteo Ferchio, che lo ebbe tra le mani quando fu a Colonia in occasione della traslazione delle ossa di Scoto nel gennaio 1619, ne trascrisse l’esatta dicitura, che riportò testualmente nella Apologia Prima da lui pubblicata nel 1620.
Si tratta di una memoria semplice e lapidaria, che sembra richiamare quelle degli antichi martirologi: indicazione del nome e sua condizione, ufficio nell’insegnamento e titolo dottorale, giorno mese e anno (e luogo) della morte; essa così recita: “Rever. P.F. Ioannes Scotus Sacrae Theologiae Professor, Doctor Subtilis nominatus, quondam Lector Coloniae, qui obiit anno Domini 1308, sexto Idus Novembris”.Dopo la morte la memoria di Scoto si è sempre conservata tra i Frati e diffusa tra la gente. Il culto per l’esemplarità della sua vita è così naturalmente fiorito e si è conservato fino ai nostri giorni. A causa della confusa situazione dei suoi scritti, però, non si potè giungere subito ad un riconoscimento ufficiale della santità da parte della Chiesa. Solo dopo un lungo e paziente lavoro di ricostruzione dell’opera del Dottor Sottile, san Giovanni Paolo II potè promulgare il 6 luglio 1991 il Decreto di conferma del culto del beato Giovanni Duns Scoto e, nella solenne e pubblica celebrazione in San Pietro del 20 marzo 1993, stabilì l’8 novembre giorno della memoria liturgica.

La tomba di Duns Scoto a Colonia

[Per una bibliografia essenziale: C.K. Brampton, Duns Scotus at Oxford, 1288-1301, Franciscan Studies 24 (1964) 5-20 – R. Zavalloni, Giovanni Duns Scoto. Maestro di vita e pensiero, Ed. Francescane Bologna, Bologna 1992 – W.J. Courtnay, Scotus at Paris, in Via Scoti. Methodologia ad mentem Joannis Duns Scoti, Atti del Congresso Scotistico Internazionale, Roma 9-11 marzo 1993, a cura di L. Sileo, vol. I, PAA-Edizioni Antonianum, Roma 1995, 149-163 – A.B. Wolter, Duns Scotus at Oxford, in Via Scoti. Methodologia ad mentem Joannis Duns Scoti, Atti del Congresso Scotistico Internazionale, Roma 9-11 marzo 1993, a cura di L. Sileo, vol. I, PAA-Edizioni Antonianum, Roma 1995, 183-192 – O. Boulnois, La rigoeur de la charité, Cerf, Paris 1998 – A. Vos, The philosophy of John Duns Scotus, Edinburgh University Press, Edinburgh 20072]